La parabola di un mmorpg, parte prima: la scimmia


Un videogioco, mmorpg o single player che sia, inizia ad avere influssi sulla vita dei suoi destinatari molto tempo prima della sua uscita.
Generalmente l’addetto stampa del produttore butta lì un accenno dopo avere assunto la posa del “Oh diamine, che distrattone che sono! Non dovevo dirtela questa cosa!” in un intervista relativa ad un altro gioco già sul mercato.
Se poi il gioco ha un potenziale bacino di affezionati già presenti, perchè è il seguito di un successo precedente (e a volte per essere un “seguito” non serve che il nuovo gioco sia simile, basta prendere il nome del successone e aggiungerci un "2" o un aggettivo arrogante) o perchè il produttore ha speso un pacco di soldi per comprarsi i diritti di qualche film/libro/fumetto famoso, allora gli annunci si moltiplicheranno e arriveranno copiosi per tutto il periodo di lavorazione.
Che potrebbe essere - e spesso lo è - anche molto lungo.
Chi tra noi umarells non ricorda il primissimo teaser di Wolrd of Warcraft? Il filmato in stile fumettoso dell’incubo di morte e distruzione dell'orco che preannunciava il gioco che avrebbe di fatto cambiato tutto.
Per tutti noi Warcraft era una serie di giochi strategici sui quali ci eravamo formati e che avevamo giocato ossessivamente (la mia gentile metà mi regalò un bel paio di cuppie per non sentire più le navi elfiche che rispondevano “Hay hay mio capitano” ogni volta che gli davo un’ordine).
Uscì anni prima e di fatto non spiegava nulla.
Ma fu presto condito con indiscrezioni su cosa avremmo potuto fare.
Tutte cose fantastiche per noi che avwvamo avuto come unica esperienza di mmorpg Ultima Online.

Quelli seri, che essendo seri parlano inglese, questa pratica tesa a creare l’aspettativa del nuovo gioco la chiamano “creazione dell’hype”. Ma nessun vero videogiocatore usa questo termine, per noi tutto questo è “nutrire la scimmia”.
Il rimando alla scimmia del tossico è evidente e non casuale, ma se pure è quasi certamente l’origine del termine, ormai la “nostra” scimmia se ne è almeno in parte diversificata.
C’è certo in comune la smania con la quale il videogiocatore cerca notizie relative al futuro “gioco definitivo”, ma a differenza del tossico per il quale identifica la crisi di astinenza, per il videogiocatore la scimmia è rappresentata da una sorta di amico immaginario che resta tranquillo negli intervalli privi di notizie per scatenarsi con la pubblicazione di qualsiasi immagine, filmato o indiscrezione relativi al gioco facendo aumentare in maniera esponenziale l’impellente bisogno di iniziare a giocarci.
Diciamo che non è la crisi di astinenza, è il meccanismo che la crea.

La scimmia non arriva sempre, per qualsiasi novità. E non arriva per tutti.
Deve trattarsi di un gioco che aspetti da tanto, o deve essere tanto il tempo che aspetti che esca qualcosa che possa piacerti (e col quale sostituire il gioco del quale ti lamenti ma continui a pagare la sottoscrizione).
Non deve neppure per forza essere un gioco molto pubblicizzato. Noi umarells spesso siamo dei maledetti snob e preferiamo gettarci a capofitto su una produzione semisconosciuta dato che “ormai le grosse SH fanno solo giochi per bimbiminkia”.
Ma una volta che il passaparola ha iniziato a funzionare, alle porte dei videogiocatori si presentano migliaia di primati dotati di una valigiona a testimonianza dell’intenzione di installarglisi in casa per lungo tempo.
A partire da quel momento il bravo videogiocatore perderà l’eventuale razionalità di cui è normalmente dotato. La scimmia prenderà il sopravvento con intensità variabile a seconda delle indiscrezioni che il produttore del gioco saprà elargire nel corso del tempo.
I forum delle maggior community verranno intasati di messaggi, video e immagini.
Delle poche notizie vere che verranno fatte trapelare ad arte si discuterà in modo totalmente irrazionale, dato che è oggettivamente impossibile teorizzare come possa essere un gioco avendo a disposizione solo pochi indizi slegati dal contesto generale.
Si discuterà invece di assolute panzane in modo estremamente razionale, dato che chi crea una notizia falsa ha l’accortezza di renderla credibile affermando quello che la maggioranza delle scimmie vuole sentirsi dire o quelli che sono i maggiori timori che non si vorrebbero confermati.
Si discuterà anche del nulla, perché l’importante non è quello che leggi e scrivi, ma è parlare con gli altri videogiocatori in balia della scimmia in un’enorme e immensamente lunga seduta di psicoterapia di gruppo.
Saranno quindi sempre presenti il post “Ci giocherai?” dove si affronteranno i fanboy che si preparano ai giorni successivi all’uscita del gioco quando dovranno, a prescindere, difenderlo di fronte a qualsiasi critica e i troll che si allenano a provocare i fanboy.
Ci sarà il post “secondo voi quando esce” che si riempirà presto di calcoli cabalistici, analisi di mercato che comparano i migliori periodi per la vendita con l’imminente uscita di giochi concorrenti, interpretazioni di qualsiasi presagio, coincidenza astrale, data considerata significativa per la software house, oppure notizie scovate su internet (spesso assolute bufale che rimbalzano di sito in sito in un’orgia di autoreferenzialità).
Fino ad arrivare a momenti tragici (“E se poi è brutto?”), di invidia mista a odio (“Mi hanno preso nella beta!”) e nei pochi giorni che precedono l’uscita, di inutilità assoluta (“Tra due giorni di comincia!”).
E alla fine arriverà il primo giorno di gioco.
I forum si spopoleranno di botto.
E le scimmie se ne andranno nel posto misterioso dove vivono fino alla prossimo annuncio del nuovo gioco-che-tutti-aspettano.

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